Ammazzato con una pugnalata Canzi Mario 61 anni, il pensionato trovato morto nelle campagne di Desio lo scorso 26 luglio.

(3 agosto 1993) - Corriere della Sera

Sembrava che la morte fosse dovuta a un' emorragia interna. Invece, a stroncare Mario Canzi, 61 anni di Lissone, il cui cadavere era stato trovato lo scorso 26 luglio alla periferia della citta' , e' stata una coltellata. La svolta nelle indagini e' arrivata inaspettata con l' autopsia eseguita sabato all' ospedale di Desio. Gli accertamenti dei medici legali hanno stabilito che il pensionato e' deceduto "per lesioni polmonari da punta e da taglio". Non morte naturale, quindi, ma omicidio. E ora per i carabinieri della compagnia di Desio si e' aperto un nuovo fascicolo, un nuovo complicatissimo giallo da risolvere. Chi puo' aver colpito a morte un uomo tranquillo, con una spiccata passione per l' alpinismo e il calcio?
L' esistenza di Mario Canzi, sposato con due figlie, e' finita in fondo a una stradina di campagna, una traversa di via Leoncavallo, un posto frequentato da coppiette e anche da qualche prostituta. L' assassino lo ha colpito sotto la spalla sinistra una sola volta, con uno stiletto, forse con un pugnale o con un coltello di cui non e' stata trovata traccia. Il pensionato e' crollato a terra, in ginocchio, accanto alla sua bicicletta con la camicia e i pantaloni intrisi di sangue. Cosi' l' hanno trovato alle 16.30 i carabinieri chiamati sul posto dal titolare di un vicina azienda. Al termine di un primo esame del cadavere, non furono riscontrati segni di violenza se non un piccolo taglio largo non piu' di un centimetro. Il medico penso' ad un' emorragia interna (l' uomo aveva perso molto sangue dalla bocca e dal naso) e stilo' un referto di morte "per cause d' accertare". Dopo 5 giorni l' esame autoptico ha portato alla luce la sconvolgente verita'. Le indagini dei carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Salvatore Bellomo, si preannunciano difficili: l' unico indizio e' costituito dal portafogli della vittima, contenente la patente di guida e 40 mila lire, ritrovato a un metro dal cadavere. Secondo quanto dichiarato dai familiari, Mario Canzi sarebbe uscito di casa con in tasca una somma maggiore: all' incirca 200 mila lire. Da qui, l' ipotesi della rapina finita tragicamente. Gli investigatori tuttavia non escludono altre piste. Forse, il pensionato e' stato testimone di qualcosa che non doveva vedere e per questo sarebbe stato eliminato. Forse, ancora, si e' trattato del gesto di uno squilibrato. In questa fase dell' inchiesta, si cerca di ricostruire le ultime ore di vita del pensionato.
Mario Canzi alle 15.30 del 26 luglio ha lasciato il campo di calcio della Pro Lissone, la societa' sportiva di cui era collaboratore. Dopo aver terminato di bagnare il campo di gioco, e' salito sulla sua bicicletta dicendo al custode che sarebbe andato a Nova Milanese perche' intendeva acquistare alcune sementi per il suo giardino. Ma lungo la strada, dopo aver percorso circa due chilometri, il pensionato ha deciso di fare una piccola deviazione, forse per abbreviare il tragitto. Li' , nella viuzza, Mario Canzi e' stato affrontato dal misterioso aggressore. Un colpo solo che ha trapassato il polmone, e il pensionato e' stramazzato al suolo, sopra un cespuglio di rose.