Le guerre di Mala a Milano nelle confessioni di Epaminonda

26 febbraio 1985 — Repubblica

UNA LITANIA di cadaveri punteggia tutta l' autobiografia che "Angiolino" ha tracciato nelle duecento pagine di verbale riempite finora. Dall' arrivo a Milano nei primi anni Settanta, piccolo banditello che si cimenta con le rapine, all' arresto del "pericolo pubblico" re della cocaina e delle bische. Con le rapine Epaminonda fece poca strada: "non valevano la pena, si rischiava per troppo poco", ha spiegato. Per tirare avanti passò al piccolo spaccio di cocaina, finchè, latitante, conobbe in una bisca Francis Turatello. "Faccia d' angelo" prese in simpatia quel ragazzotto sveglio, e "Angiolino" venne ammesso nell' organizzazione. L' esordio in affari fu segnato dall' apertura della bisca di via Cellini, che Epaminonda gestiva insieme con i fratelli Mirabella, detti "fratelli Cipudda", destinati a diventare i suoi più accesi rivali. Alla bisca di via Cellini è legata una coincidenza: a fare irruzione nel locale fu, il 20 aprile ' 80, il maresciallo della polizia Ennio Gregolin, finito ora in carcere per associazione mafiosa dopo il "pentimento" di Epaminonda.

Ladri nella cella frigorifera. Razzia di seppie e calamari

(10 dicembre 1997) - Corriere della Sera


DESIO - Ladri buongustai quelli che, l'altra notte, hanno "visitato" il deposito della ditta "Top fish s.r.l" in via Dante, a Desio. Dopo aver forzato una cella frigorifera hanno portato via dodici bancali di molluschi surgelati: seppie, polpi, calamari, moscardini per un valore di una cinquantina di milioni. Il furto quasi certamente e' stato organizzato su commissione da una banda che potrebbe anche gia' aver ceduto il bottino ai committenti in vista dei prossimi banchetti di Natale e di San Silvestro. Al momento non si conosce l'esatta quantita' di molluschi portata via dalla cella frigorifera, i titolari dell'azienda, grossisti di prodotti ittici, infatti non hanno ancora sporto denuncia ai carabinieri. Per razziare la merce, custodita nel magazzino, situato in fondo ad un cortile, gli autori del colpo hanno rotto il vetro di una finestra e poi hanno fatto saltare la serratura della cella frigorifera. A scoprire il furto e' stato, ieri mattina, il responsabile del deposito, Omar Rapacioli, 23 anni, di Milano. Entrato nella ditta ha trovato la cella frigorifera desolatamente vuota.

Ammazzato con una pugnalata Canzi Mario 61 anni, il pensionato trovato morto nelle campagne di Desio lo scorso 26 luglio.

(3 agosto 1993) - Corriere della Sera

Sembrava che la morte fosse dovuta a un' emorragia interna. Invece, a stroncare Mario Canzi, 61 anni di Lissone, il cui cadavere era stato trovato lo scorso 26 luglio alla periferia della citta' , e' stata una coltellata. La svolta nelle indagini e' arrivata inaspettata con l' autopsia eseguita sabato all' ospedale di Desio. Gli accertamenti dei medici legali hanno stabilito che il pensionato e' deceduto "per lesioni polmonari da punta e da taglio". Non morte naturale, quindi, ma omicidio. E ora per i carabinieri della compagnia di Desio si e' aperto un nuovo fascicolo, un nuovo complicatissimo giallo da risolvere. Chi puo' aver colpito a morte un uomo tranquillo, con una spiccata passione per l' alpinismo e il calcio?

Desio, a Villa Tittoni un rogo senza colpevoli

(14 luglio 1996) - Corriere della Sera

Quasi mille giorni di indagini a tutto campo. E un epilogo amaro:  l'incendio di Villa Tittoni non ha colpevoli. Ormai il caso e' chiuso. Il gip di Monza Patrizia Gallucci ha infatti disposto l' archiviazione del fascicolo contro ignoti aperto all' indomani del rogo doloso che ridusse parte della dimora piermariniana a un guscio bruciacchiato. Nessun elemento ha portato all' individuazione degli attentatori. Chi fu ad appiccare le fiamme nel corso della notte tra il 6 e il 7 novembre del '93? Perche' venne colpito proprio l' edificio simbolo storico della citta' ? Sono domande destinate a rimanere senza risposta.